Page 2 - Padre Giuseppe Marrazzo
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Santi plasmati dalla Parola
Una sola definizione non è sufficiente per delineare la personalità del Padre. Ogni definizio-
ne evidenzia un aspetto della sua esistenza sacerdotale. Ciò che veramente importa è indi-
viduare il centro, il perno da cui derivano queste ed altre definizioni. Papa Francesco nell’e-
sortazione apostolica “Gaudete ed exultate” (= GE) scrive che attraverso ogni Santo il Signo-
re vuole dire ed incarnare una sua Parola. Ora per riconoscere la parola che il Signore vuole
dire mediante padre Marrazzo «non conviene soffermarsi sui particolari, perché lì possono
esserci anche errori e cadute. Non tutto quello che dice un santo è pienamente fedele al
Vangelo, non tutto quello che fa è autentico e perfetto. Ciò che bisogna contemplare è l’in-
sieme della sua vita, il suo intero cammino di santificazione, quella figura che riflette qual-
cosa di Gesù Cristo e che emerge quando si riesce a comporre il senso della totalità della
sua persona» (GE 22).
“Il giusto risplende come luce”, non è luce, non brilla di luce propria, ma di luce riflessa; ogni
vero discepolo è trasparenza del suo Maestro. Ogni Santo incarna una parola e un messag-
gio evangelico che Dio vuole dire al mondo con la sua vita (cf. GE 24). Per rendersi conto di
quanto sia vera questa affermazione è sufficiente considerare Padre Annibale, plasmato dal
Rogate; la vita di don Giovanni Calabria (1873-1954) è la rivelazione di Matteo 6,25-33:
«Non preoccupatevi di che cosa mangerete, cercate innanzitutto il Regno dei cieli e la sua
giustizia»; la vita di don Orione gravita attorno all’ «instaurare omnia in Christo» (Ef 1,10).
Voi infermi fate parte
della famiglia Rogazionista che ha lo scopo
di pregare per i sacerdoti;
voi fate più che pregare: soffrite.
Padre Marrazzo
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