Serenità, sorriso, canto e gioia
di Agostino Zamperini
Postulatore Generale
In don Peppino la speranza, radicata nella fede in Gesù, è stata forza nella debolezza e sorgente della gioia, nonostante le prove, anzi proprio tra le prove, infatti, le prove e le oscurità rafforzano la speranza più che corroderla. Fede e speranza sono state il sostegno della sua vita fino alla vigilia della morte. Proprio perché uomo di speranza è stato anche testimone di speranza. Più che con le parole ha manifestato la speranza con il suo stile di vita. Claudio, medico chirurgo che ha conosciuto p. Marrazzo negli anni in cui frequentava l’università di Mes
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Agostino Zamperini rcj
Postulatore Generale
Ecco il leit motiv che riscontriamo in tutte le deposizioni rese nel corso dell’inchiesta diocesana di p. Giuseppe Marrazzo: «Era uomo di speranza e testimone di speranza!».
Confessore: uomo della speranza. Oltre al desiderio di essere riconciliati con Dio, la speranza era senza’ altro una delle ragioni per cui i fedeli desideravano confessarsi da don Peppino. Ne è certa la signora Giovanna, la quale attesta che «era un uomo di speranza, aveva molta speranza! Per questo la gente si confessava da lui. Chi si confessava da lui andava via con la speranza nel cuore».
Speranza: forza nella debole
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di Agostino Zamperini - Postulatore Generale
La fama di santità di padre Marrazzo era ed è trasversale: è ritenuto santo dal ricco e dal povero, dal professore e dall’illetterato, dal professionista e dal contadino, ma soprattutto dalle persone semplici:
ammalati e poveri. A loro si è dedicato instancabilmente sia a Messina che a Zagarolo (Roma). Li visitava ed aiutava coinvolgendo i figli e le figlie spirituali.
È vero che pur di portare Gesù entrava nelle case dei ricchi, anche se non si trovava propriamente a suo agio. Amava entrare e intrattenersi nelle case delle persone semplici: era come tornare nella casa paterna essendo di umil
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In padre Marrazzo il riflesso di sant’Annibale
di Agostino Zamperini
In padre Marrazzo era chiara e forte la volontà di «diventare santo, ma non da solo». Egli desiderava, pregava e si adoperava perché il Santuario di Sant’Antonio fosse un giardino di Santi. In effetti, per quello che ci è dato constatare, il Santuario è stato voluto, costruito e abitato da un santo: Annibale Maria Di Francia; e per oltre quarant’anni ha visto la presenza del Venerabile servo di Dio Giuseppe Marrazzo, considerato santo dal popolo.Quando, il 1° giugno 1927, Sant’Annibale si è addormentato nel Signore il nostro Peppino aveva 10 anni, essendo nato a San Vi
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